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L’arredamento agro-pastorale della maggior parte delle famiglie sarde di un tempo era semplice ed essenziale. Tutti i mobili e gli utensili era si fatti di legno ma nessuno assumeva un importanza ed un pregio quanto la cassapanca. Essa rappresentava il forziere di tutte le ricchezze di una famiglia. In base ai diversi tipi di intagli che decorano il frontale, si distinguono due principali stili: quello barbaricino, e lo stile lussurgese, nato nella zona del Montiferru, sicuramente nel paese di Santu Lussurgiu del quale conserva il nome. La cassapanca lussurgese si distingue da quella barbaricina, soprattutto per la forma, più lunga e più bassa. Lo zoccolo-base contorna anche i fianchi del mobile restando ben evidenziato dal resto del cassone. Sono d’uso maggiore due tipi di decorazioni: una che utilizza simboli elicoidali inscritti in cerchi ed una che riproduce motivi fogliari differenti e alternati. Il campo centrale è liscio. Le cornici che delimitano il riquadro possono essere formate da tre o quattro fasce lavorate o a rilievo raffiguranti sos iskrappones (gli scorpioni) ottenute con la sgorbia ripetuta e alternati a ungras. |
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